21.9.10

Ana # 035

Solita routine.

Sveglia alle 6.00
Uscire di casa alle 6.45
Treno alle 7.00
Scuola alle 8.00
Treno all'1.00
'Pranzo' alle 2.00
''Studio, studio, studio''
'Cena' alle 19.00
ZERO uscite serali.
Nanna alle 23.00

Una noia, ah? Sìsì, soprattutto il fatto di non uscire più la sera. Ma proprio non ne ho voglia .-.
Lo stress scolastico già si fa sentire, che ppalle!

Vostra per Sempre,
Michela.

20.9.10

Ana # 034

E' parecchio che non scrivo, scusatemi. Sto mangiando come un maiale in questi giorni e odio ammetterlo, ma credo di doverlo fare se voglio ricominciare. Ho una paura terribile di sbagliare, sono sempre stata abbastanza fragile e ho sempre avuto paura di sbagliare, e da quando ho i problemi con il cibo, le mie paure e le mie ansie sono aumentate sempre di più. Ho paura di fallire e poi di non riuscire a ricominciare a lottare per quella ormai lontana perfezione. Beh, mi scuso anche per il fatto di non aver mai commentato i vostri post, è ricominciata anche la scuola è sono sempre più incasinata. Da domani si ricomincia, VOGLIO ricominciare.

Vi voglio bene ragazze, davvero.
Vostra, Michela.

11.9.10

Ana # 033









Sono stanca.

10.9.10

Ana # 032


Mi addormentai piangendo, esausta.

9.9.10

Ana # 031

Persa.

Sono persa senza di te, senza il tuo sorriso, le tue mani, il tuo modo di ridere, la tua voce. Senza le tue labbra, i tuoi occhi e il tuo modo di pronunciare il mio nome.

Mi manchi.

Ana # 030

Fragile.
Ecco cosa sono, sono sempre più fragile.
Ho paura, la mia vita è andata in pezzi e io non sono in grado di raccoglierli, di rimetterli insieme.
Un vento gelido li ha spazzati via, ed io inizio ad avere paura.

7.9.10

Ana # 029

Stamattina mi sono svegliata più nervosa del solito ed il motivo è ancora ignoto.
Alle 11.00 il peso era 57 kg .-. mentre dopo l'attività fisica, alle 11.30, il peso era 56.5 kg.
Mi chiedo, com'è possibile? Bah.
Più tardi probabilmente vado a giocare a tennis *-* Gioco da quando ho 7 anni, ma sono quasi 2 anni che non gioco più. (Indovinate un po'? Da quando ho iniziato ad avere problemi con il cibo .-.) Ho voglia di ricominciare a giocare, ma non so se sono pronta.

Con affetto,
Michela.

6.9.10

Ana # 028

Ho smesso di scrivere. Per me, intendo. Fin a qualche tempo fa, scrivevo sempre. Trasformavo ogni mia emozione in parole che leggere sfioravano la carta. Ora invece la mente è invasa solo da un pensiero fisso. La perfezione. Non scrivo più, le mie emozioni restano nascoste dentro di me e mi sento totalmente incapace di farle uscire.


Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione. Peso, cibo, bilancia, calorie, perfezione.
Sono invasa da questi pensieri, gli unici in questa mente malata e vuota.

Sarò sempre qui, a scrivere. Di vita? No, forse di morte. Ma continuerò a farlo, anche se sarà solamente uno l'argomento, io sarò sempre qui a scrivere di Lei. Per Lei.

Con tanto sincero affetto,
Michela.

Ana # 027

Nuovo giorno, nuova settimana, nuova forza di volontà. Peso di oggi: 57 kg. Già lo immaginavo, anzi credevo che sarei pesata molto di più. Va bene così, sono ingrassata di mezzo chilo e da oggi si ricomincia. Non ho molto altro da dire, mi spiace, la mente pensa solo al cibo, alle calorie, al peso, all'odio verso quella bilancia.

Grazie del vostro sostegno ragazze,
Michela.

5.9.10

Ana # 026

Oggi mi sono abbuffata. Non ce l'ho fatta, ho mangiato di tutto. Mi viene il vomito al solo pensiero, è proprio uno schifo. Immagino che il mio peso domani mattina sarà 57 o 58 o addirittura 59. Bleah, non voglio neanche pensare allo schifo che faccio. Presumo che capiti a tutte prima o poi, dopo due settimane in cui mi sono data da fare per dimagrire e mangiare poco, mi sono lasciata andare. E poi oggi è domenica e la domenica è sempre una merda. Ok, non voglio trovare giustificazioni allo schifo, ma almeno domani andrà bene. Lo spero e voglio che vada davvero bene.
Amore. Grr, non ce la faccio. Cazzo mi dicono che se mi lascio andare e provo ad uscire con lui, posso stare finalmente bene. Mi dicono che lui mi può far star bene, ma io so di poter stare bene anche da sola, con i miei problemi che mi voglio tenere per me. Che scatole, perché devo sentirmi obbligata ad uscire con lui, quando proprio non voglio. Non nego che con lui mi trovi bene, che lui mi faccia ridere, ma non so se sono pronta per avere qualcosa con lui o con qualunque altro ragazzo. Dopo che Lui mi ha usata, ferita e buttata via, mi ero persa. Poi c'è stato Guido, che mi manca ancora tanto, che era riuscito a farmi stare bene, per la prima volta dopo Lui. Mi manca Guido, cazzo. Mangio perché mi manca Guido. Non riesco a pensare di poter stare con un altro ragazzo, dopo tutto c'ho. La mia vita sentimentale è uno schifo. Come il resto. Come la vita sociale, il fisico, il cibo ecc. In generale è tutto uno schifo. Stasera sono stata a casa per mangiare. Vi rendete conto che non esco di casa perché sono mezza depressa-triste? Sono proprio ridotta male.

Scusate, rileggendo mi sono resa conto di aver appena scritto un post un po' bruttino e con troppi lui, ma d'altronde è la mia cazzo di vita.

Con tanto affetto,
Michela.

Ana # 025

56.5 kg. Perfetto. Più mi sforzo di mangiare poco niente, più mi uccido di attività fisica, più ingrasso .-. Non so se ce la faccio a dimagrire ancora 1 chilo e mezzo per l'inizio della scuola. Che palle! Mi dispiace ragazze ma non credo di avere la forza di volontà per dimagrire quanto vorrei.

4.9.10

Ana # 024

Oggi non ho molto da dire. Mi manca Guido, mi manca la perfezione, mi manca la forza di riuscire a raggiungere questa cazzo di perfezione. Sento la mancanza di ogni minima cosa, del mio gatto, delle mie giornate spensierate, di me stessa. Più mi manca Guido, più mi sento di merda. Voglio raggiungere la perfezione, voglio Guido, voglio un gatto, voglio crescere. Voglio troppe cose e mi mancano troppe cose. Io non ce la faccio da sola a sopravvivere a questo mondo. Ho paura di non farcela, di fallire un'altra volta, di vedere quella perfezione allontanarsi sempre di più. Ho paura di quella bilancia, oggi. Oggi quella bilancia è il mio peggior nemico, oggi non mi peso, oggi ho paura del suo verdetto. Non so il perché, ieri non mi sono abbuffata. Forse perché sento di non fare abbastanza. Sì, forse è proprio per questo. Non faccio abbastanza attività fisica. Mamma mia, sto delirando, ma la mente è vuota, pensa solo a quel maledettissimo cibo e a quell'odiosa bilancia ed il suo schifoso verdetto. Non li voglio più addosso quei 56 schifosissimi chili. Voglio essere magra.

Ragazze, grazie.
Michela.

3.9.10

Ana # 023

56 kg. -1 alla primo obbiettivo.
Sono abbastanza contenta del peso, ma c'è un problema. I miei (soprattutto mia madre -.-') stanno iniziando ad insospettirsi, continuano a dirmi che mangio poco e più cerco di inventare scuse, più non ne sembrano convinti. Sinceramente ho paura che scoprano tutto, ancora una volta, ma sinceramente non so come fare finta di niente. Oh che palle .-.
Comunque ragazze non so che fare. In fatto d'amore, intendo. Che palle, con tutti i problemi che ho devo mettermi a pensare a degli stupidi ragazzi. Oh che palle .-.
Ultimo 'Oh che palle .-.' ; fra un po' ricomincia la scuola ed io non sono pronta. Non è una questione di ricominciare a studiare, è più una questione di amicizie/solitudine. Non ho praticamente quasi più nessuno in quella scuola ed io non so come fare a resistere altri 3 anni in quella classe. Oh che palle .-.

Ragazze, grazie del vostro sostenimento e del vostro starmi vicino, sempre.
Vostra, Michela.

2.9.10

Ana # 022

Io? Faccio schifo come sempre, ho in testa solo la parola schifo.
L'unica cosa positiva (forse) di tutto questo schifo è che - nonostante ieri ci sia stato il compleanno della mia migliore amica e io abbia mangiato come un maiale perché obbligata da lei che mi conosce e capisce che mi sto uccidendo - non sono ingrassata nemmeno di mezzo chilo. 56.8 kg. Giusti giusti. Non capisco come, ma forse è meglio così.
Grazie a tutte voi, ragazze, che mi state vicino sempre.
Mi sto uccidendo di attività fisica 'fai da te' e che spero dia risultati.
L'amore come sempre è un problema per me e per la mia mente contorta ed io non so più come giustificare determinati miei comportanti.
Infine mi scuso con voi, se sono poco presente sui vostri blog, è che non riesco a commentare quando io sto malissimo, perché ho paura di demoralizzarvi e questo non lo voglio assolutamente.

A presto ragazze,
vostra Michela.

1.9.10

Ana # 021

Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo. Schifo.

FACCIO SCHIFO.