3.5.11

"Normalità"

E' ancora appagante sentire lo stomaco vuoto, uccidermi di addominali a terra e smettere solo quando la schiena fa troppo male per continuare, correre per ore solo per cercare di perdere quel chilo che ancora mi tartassa. E' ancora appagante tutto ciò e devo ammettere che di smettere proprio non mi va; questa è la mia routine ora, è questa la mia quotidianità, la mia normalità. Potrà sembrar strano, ma vivere una vita come gli altri, che mangiano senza problemi, che non si preoccupano della linea, che si abbuffano senza problemi, proprio non fa per me. Ci ho provato, devo confessarvi che ho provato ad essere una persona normale, ma guardandomi allo specchio dopo giorni in cui tutto sembrava normale, ho capito che non ero io.
Io sono quella che conta le calorie, che cerca di non sgarrare mai, che si chiude in palestra e poi continua a fare esercizio fisico per dimagrire; io sono quella a cui se offri un cioccolatino rifiuterà sempre, a cui piace bere solo acqua naturale, perché tutto il resto gonfia o ha calorie. Io non potrò mai essere quella spensierata e allegra che mangia senza problemi, che di cioccolatini ne mangia anche due o tre. Ma non mi dispiace affatto, essere la ragazza non normale; no, per ora sono contenta così. E' vero, ci sono giorni in cui il mondo mi crolla addosso per quello 30 calorie in più che sembrano uccidermi e la notte non dormo perché sono troppo in colpa se un giorno ho dovuto mangiare e non ho trovato la forza di mentire ancora. Ma dopotutto, sono contenta così perché il mio non mangiare mi fa avere giorni più felici, giorni in cui a volte, la mattina mi guardo allo specchio e un piccolo, quasi invisibile sorriso affiora sulle mie labbra; è quasi impercettibile, però c'è perché so che questa è la mia vita e sto combattendo per renderla sempre meglio.

Vi voglio bene ragazze, grazie per i commenti che mi lasciate spesso; se non entro più è perché ho il computer rotto e fino a quando non ne ho uno nuovo devo usare quello di mia sorella ma ho paura che scoprano del blog come era successo con l'altro. Però appena posso entro e vi leggo e sono qui stasera anche per dirvi che mai vi lascerò sole, che vi starò sempre accanto, anche se magari con alcune non ho un rapporto così stretto, io vi voglio bene a tutte quante.

Vostra,
Michela.

12 commenti:

  1. Mi è familiare la sensazione di sentirsi altro rispetto al mondo.
    A volte uccide, a volte mi fa stare bene.
    un abbraccio, mi spiace per il computer

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  2. spero che tu ritorni presto tra noi!

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  3. Ti ho pensata oggi.
    Mi sono chiesta "Chissà che fine ha fatto, Michela. Mi piaceva tanto leggerla...".
    E ora eccoti qui.
    Leggendo il titolo del post ho quasi sperato tu avessi raggiunto un equilibrio, un equilibrio vero e sano, fatto di incalcolabili kcal ma tanti sorrisi.
    Non è così, ma va bene lo stesso. No?
    Ché tanto nella vita puoi solo scegliere il modo in cui farti male.
    Anche io opto per questo, almeno c'è la possibilità che si giunga ad una (si spera appagante) perfezione.
    Un bacio.

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  4. Una sensazione che prende un po' tutte,
    e così ci rotoliamo felici nella nostra auto-flagellazione. E' assurdo, davvero.

    Ti abbraccio stella.

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  5. Ho un suggerimento per il pc di tua sorella: dopo essere andata sul blog, cancella dalla cronologia le pagine di blogger che hai visitato ;)
    Sì, capisco la sensazione. Diventa tutto quello che vogliamo crogiolarci nella nostra distruzione, non riusciamo a farne a meno. E' proprio per questo che continuiamo a distruggerci.
    Hug,
    Laura.

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  6. Sono contenta di aver trovato questo blog, scrivi molto bene, e riesco a sentirmi più partecipe nelle cose che dici, perchè le sento molto vicine anche io.
    Grazie.
    Cely

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  7. sì, scrivi davvero bene..
    Sai, vorrei parlare di più con te, a volte mi sento proprio come tu scrivi in questo blog..
    Vorrei farti domande, confrontarmi con te e chissà, magari anche imparare qualcosa.
    Scrivimi a letters.to.jenny@hotmail.com
    Magari ti posso anche io dare una mano in qualche cosa!

    Ti abbraccio forte,
    Jenny

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  8. Hai ragione. Essere normali è noioso.

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  9. Michela,io non ti conosco,non ho il diritto di criticarti nemmeno positivamente per questo,ma lo faccio comunque.. Adoro leggere i tuoi piensieri,lo scorrere delle tue giornate,mi fai pensare che non sono sola,che come me ce ne sono tante,che ce la posso fare anch'io.
    Volevo solo ringraziarti e augurarti tanta felicità o perlmeno di sopravvivere a questa ossesione malata che scandisce le nostre giornate.

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  10. Volevo dirti una cosa:le calorie sono una bufala!!A seconda del metabolismo che ha ogni persona,possono essere di più o di meno considerando sempre la stessa quantità presa in esame.Esempio:270 cal per un etto di pane.Per la persona ch brucia tanto sarebbero come 150 cal,mentre per quella che ha il metabolismo più lento è come se fossero 400!!!Capito??Le tabelle caloriche non dovete considerarle!!Bisogna imparare a sentire quando si ha fame e quando si è sazi.Se si mangia un frutto,dopo poco tempo si riavvertirà lo stimolo della fame;se invece è una fetta di dolce non si avrà fame per un periodo più lungo(e anchequi dipende da quanto è veloce il metabolismo).Per dimagrire,la cosa migliore è fare come fanno gli animali:mangiare solo quando si ha fame e sentire lo stomaco quando è sazio.
    E altra cosa...dopo l'attività fisica,si continua bruciare,quindi le calorie perse son di più di quelle pensate.
    Non è facile,però,una volta che lo si fa,si ha un ottimo rapporto con noi stessi. :-))

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  11. è la prima volta che ti leggo... devo dire che questo post mi ha colpito particolarmente... sto inizando adesso a cercare di limitarmi per quanto rigarda il cibo e mi devo ancora un po' abituare allo stile di vita... sì è uno stile di vita, la "normalità" come l'hai chiamata tu.
    La ammiro da matti la tua "normalita". anche Esther non vuole più mangiare ma ci sono un sacco di fattori che fanno sì che non sempre io riesca a non mangiare. ce la sto mettendo tutta, davvero. è leggendo i blog come il tuo che riesco a migliorare :) quindi, in fondo, ti devo un grazie.

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  12. Siamo tutte con te, Michela. Sempre.

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